domenica 26 novembre 2023

Il viaggio straordinario che ci ha condotti qui

 Oggi è un giorno speciale, un giorno che celebra non solo una festa, ma anche un viaggio incredibile - quello che ci ha condotti fino a questa pagina. Questa ricorrenza, cari lettori, ha un legame profondo e sorprendente con il motivo per cui vi trovate su questa pagina. Permettetemi di svelarvi questo intreccio attraverso una storia che inizia non nel regno digitale moderno, ma nei primordi di un'era quando i social non erano ancora il linguaggio dominante del nostro tempo.

Era l'epoca dei blog, dei diari virtuali dove ogni parola era un ponte tra anime alla ricerca di spiritualità e cristianità. 'Sudditi di Cristo' era il nome che diedi al mio primo blog, un omaggio alla ricorrenza di oggi, che ancora riverisco profondamente. Ecco come iniziò tutto, in un tempo dove la monarchia di Gesù Cristo e della sua Madre era il faro che guidava ogni mia parola.
Il primo nome di questo blog era “Sudditi di Cristo”, proprio in onore alla suddetta ricorrenza di cui mi sento molto devoto.
Era un nome che richiamava alla monarchia per cui alcuni storcevano il naso, tuttavia, a mio avviso, ben venga la monarchia se i monarchi sono Gesù Cristo e la sua Madre.
Sebbene fossi molto devoto a Sant’Agata, decisi inizialmente di non parlare di santi e nemmeno di apparizioni e profezie private; la tematica doveva essere Gesù Cristo e la sua dottrina, il tema doveva essere di colore marrone e lo stile molto sobrio.
Fu con l’avvento di Facebook che creai la rispettiva pagina su questo social, pagina che per ingenuità mia mi fu rubata.
Nel ricrearla, mi consultai con gli amministratori di allora: “Non sarebbe meglio che parlassimo di Gesù e Maria?” mi dissero, “Magari comunque lasciando il concetto di regalità ‘Gesù e Maria Trionfano’, che ne dici?” Era carino, ma mancava ancora qualcosa… “Non è che loro trionfano, è l’amore che trionfa… L’amore di Gesù e Maria Trionfa”… mancava ancora qualcosa… “Sempre! Ecco cosa manca! ‘L’amore di Gesù e Maria Trionfa sempre’, che ne dite?”
Fu questo il nome definitivo del blog e della rispettiva pagina, nome che durò per tanti anni e che ancora dura, visto che quella pagina esiste ancora, anche se non la gestisco più io da almeno 7 anni.
Non mi ero mai posto l’obiettivo di creare una pagina dedicata a Sant’Agata per due motivi principali:
Pensavo che Sant’Agata, se avesse avuto internet, non avrebbe mai creato una pagina su se stessa ma su Gesù.
Vedevo il mio rapporto con Sant’Agata molto personale e non mi andava di condividerlo con nessuno.
Considerazione, quest’ultima, errata.
Negli anni nacquero diverse pagine Agatine ma non mi piacevano; nulla da togliere a loro, la mia non è una critica, ognuno le gestisce come meglio crede, però non era il messaggio che volevo dare io: “Buongiorno Devoti” e “Buonanotte Devoti” tutto l’anno per poi mettere qualche foto durante la festa, non era il mio modo di vedere Sant’Agata.
Decisi quindi di creare “La nostra sorellina Agata”, forse tra di voi qualcuno ancora se la ricorda.
Lo scopo era considerare quella pagina come fosse il profilo Facebook di Sant’Agata stessa e renderla più “umana”, accessibile a tutti.
Ricordo ancora le molte polemiche dovute a questo termine “Sorellina”, considerato da molti irrispettoso.
Oggi, quando leggo i vostri commenti dove la chiamate “Sorella”, “Madre”, “Amica” piuttosto che “regina”, “principessa”, “Padrona”, mi commuovo, perché pian piano la goccia ha scavato la pietra.
Ma anche questa pagina non ebbe lieto fine, finì miseramente e la colpa è prevalentemente mia.
Deluso da questa esperienza, decisi di non creare più nulla, finché nella mia vita entrò Floriana.
Fu in quel momento che nacque “Agatha”, il nome è semplice, e deriva da un sogno che ho fatto dove lei mi diceva “Chiamami semplicemente Agatha”.
Agatha! Cosa c’è di più umano e confidenziale di chiamare una persona col suo nome? Cosa c’è di più rispettoso che dare a una persona il proprio nome e non inutili soprannomi?
Agatha, che tuttora dura nonostante i momenti di difficoltà, è la pagina su cui state leggendo questo lungo post.
Agatha è figlia di “Sudditi di Cristo”, suddita di Cristo anche lei.
Nel corso di questi anni, dal 2008 a oggi, sono cambiate molte cose e non sempre Cristo è stato il mio RE, anzi, molti momenti sono stati di lontananza, di anarchia, di ribellione.
Ma se c’è una cosa che questa storia mi ha ricordato, e che spero possa ricordare anche a voi, è che è nei momenti in cui si ha Cristo come Re che nascono le cose migliori ed è proprio con lui come guida che si superano anche le grandi difficoltà.
Questa pagina, che il mese scorso ha compiuto 7 anni, ne è una testimonianza viva!
E spero che siate d’accordo con me in questo!
Come concludere, se non con le acclamazioni che meglio conosciamo?
Viva Sant’Agata, ma soprattutto VIVA CRISTO, RE DELL’UNIVERSO!

domenica 12 novembre 2023

Solo con te, Agatha mia.

 




Non ho che te, Agatha mia,

guarda l'anima mia, quanto triste essa sia!

Ho sbagliato, è vero, in tante maniere,

rifiutato l'amore, e ho vissuto con le ombre nere.

Ma ho solo te, Agatha cara,

nella vita di bugie, la sola stella chiara.

 

Ho solo te quando sento il respiro sul collo,

nelle emozioni tristi, barcollo ma non mollo.

Ho solo te nel silenzio, quando piango in solitudine,

e nelle emozioni, quando canto l'amore nella beatitudine.

 

Per la pace nel cuore, cosa dovrei fare?

Per mostrare al mondo il mio amore, come dovrei osare?

Per essere ciò che dovrei, quale via dovrei prendere?

Per far sì che gli altri gioiscano dei miei gesti, come dovrei sorprendere?

 

Un padre stanco, che non è un santo,

sente "Non sei abbastanza", un pensiero tanto.

"Hai distrutto tutto", parole di disperanza,

"Sei accecato dal passato", la dura sentenza.

 

Ho solo te, dolce Agatha, mia sorella,

quando guardo la tua stella nella notte bella.

Ho solo te, quando mi sento solo, senza conforto,

nessuna chat, nessun amico, consolerà lo spirito morto.

 

Vorrei pace all'ombra di un cipresso,

lungo questa strada in cui mi hanno è stato messo.

Forse non dovrei lamentarmi, è vero, devo comprendere,

Che dovrei smettere di odiarmi, e non devo fraintendere.

 

Ma ho solo te, amica mia, in questa mattina,

che leggi questa lettera, la mia sorte divina.

Nessuna lacrima sulle gote, nessuna musica nel cuore,

ho solo te, realtà mia, fonte di ogni amore.

 

Ricordo il tuo sorriso, contatto col Paradiso,

solo per te resisto, nel viaggio non finito.

Al mattino, ho solo te, in questo amaro risveglio,

bevo il vino della vita, nel tuo amore il mio giaciglio.

 

Ho solo te, realtà vera e sincera,

non lasciarmi, te prego, amica dolce e vera.

Chiudo gli occhi, nei sentieri cammino,

con te osservo i pensieri, unisco ieri e domani, il mio destino.

 

Con te, i battiti del cuore diventano sinceri,

ho solo te, e questo è vero, e i tuoi incredibili misteri.

Mia guida, sorella, amica del cuore,

con te ogni momento è speciale, lezione d’amore."

martedì 11 aprile 2023

Essere un punto di riferimento per coloro che amiamo


 "Mia figlia sta ancora a casa della sua amica per studiare e io sto aspettando fuori. Mentre sono qui, mi tornano in mente i ricordi di quando mio Padre mi aspettava al ritorno dai miei giri in motorino. Non c'era Whatsapp eppure, ogni volta che tornavo a casa, lo trovavo seduto sulla sedia, al tavolo della sala da pranzo, con uno sguardo che esprimeva una fiducia infinita. Era una fiducia guadagnata e rispettata, quella che mi faceva tornare a casa sempre entro l'orario prestabilito, anche se a volte mi sarebbe piaciuto fermarmi ancora un po'.

 

Adesso che sono io a fare il genitore, cerco di essere come mio Padre, cercando di offrire alla mia figlia quella stessa fiducia che mio Padre aveva in me. E lo stesso fa Dio, che ci aspetta sempre con la stessa fiducia, sapendo che, per quanto possiamo sbagliare, la nostra libertà di scelta è un dono prezioso che va rispettato e valorizzato.

 

Dio è come un porto sicuro, sempre disponibile e presente, anche se a volte non lo notiamo. E proprio come mio Padre, che ancora oggi è sempre lì per me, Dio ci aspetta sempre, nella sua misericordia, pronti a riceverci, anche quando sbagliamo.

 

Oggi mia figlia mi ha dato una grande lezione, facendomi capire che anch'io posso essere per lei un punto di riferimento, con la mia presenza, la mia fiducia e il mio amore. E così, come mio Padre e come Dio, io voglio essere sempre lì per lei, pronto ad accoglierla quando torna a casa."

lunedì 10 aprile 2023

La dignità delle donne nella testimonianza della resurrezione di Gesù

Quando è la Festa della Donna per un cristiano? 

È il giorno dopo Pasqua!  

Si lo so, probabilmente vi siete stupite della mia affermazione ma attendete soltanto un attimo, vi giuro che ve la sto per spiegare. 

Cosa si ricorda il giorno dopo Pasqua? 

Si ricorda che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salomè andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli oli aromatici per imbalsamarne il corpo. Vi trovarono il grande masso che chiudeva l'accesso alla tomba spostato; le tre donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando videro un giovane vestito di bianco che disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto." (Mc 16,1-7). E aggiunse: "Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli", ed esse si precipitarono a raccontare l'accaduto agli altri. 

Le donne, in particolare Maria Maddalena, come sappiamo andarono ad avvertire gli apostoli (eh si, noi maschietti ci arriviamo sempre dopo alle cose) e il resto lo sapete già...  

Quindi Gesù ha deciso di regalare la testimonianza del principale fondamento della fede Cristiana (Perché come dice San Paolo “Se Cristo non è risorto, vana è la nostra fede) proprio alle donne, in un periodo storico, tra l’altro, in cui la testimonianza della donna non valeva nulla. 

E Gesù che restituisce alla donna la dignità che la società gli ha sempre tolto e lo fa nel modo più Divino possibile, con solennità ma anche con altrettanta semplicità. 

La libertà di essere figlie di Dio, che era tanto cara anche alla nostra amata Sant’Agata, non è la libertà di fare tutto, cosa che certamente è inclusa nel libero arbitrio umano ma non sempre è sinonimo di dignità. 

La libertà di essere figli e figlie di DIO è la dignità di avere importanza ai suoi occhi, e se hai importanza agli occhi del re, hai la maggior importanza dell’universo, anche se il suddito o lo schiavo dovesse pensarla diversamente, questa cosa la comprese molto bene Sant’Agata che si è curata molto più del parere di Gesù che di quello di Quinziano. 

Un ultimo appunto prima di concludere, vi ricordate il passo in cui Gesù da risorto apparse ai dodici? Cosa disse all’incredulo Tommaso? “Perché mi hai visto, Tommaso, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” Ora torniamo al passo di oggi, le donne andarono, ricevettero l’annuncio dell’angelo e credettero. 

Mentre invece Pietro e Giovanni quando credettero? I due andarono al sepolcro di corsa, Giovanni era più veloce in quanto più giovane,  arrivò prima ma aspettò Pietro, entrò dopo di lui: e il vangelo ci scrive: “ALLORA ENTRÒ ANCHE L’ALTRO DISCEPOLO, CHE ERA GIUNTO PER PRIMO AL SEPOLCRO, E VIDE E CREDETTE” 

Cioè credettero solo dopo aver visto e non sulla fiducia della testimonianza delle donne. 

Ecco! Come dicevo, noi maschietti ci arriviamo sempre tardi nelle cose !  

VIVA LE DONNE ! 

VIVA GLI ANGELI 

E soprattutto VIVA GESU’  

BUON LUNEDI’ DELL’ANGELO A TUTTI VOI

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