LETTERA AL PARADISO
Da quanto tempo non ti scrivo ?
Come te la passi lassù ?
Dicono che sia un mondo migliore, che si stia bene, che ci sia tanta luce e che finalmente l’uomo ha imparato a stare in pace.
Dicono che le troppe parole hanno lasciato spazio al silenzio, non il silenzio omertoso ma quello che riempie i cuori, quel silenzio che va goduto e amato perché ricco di profondità, di verità, quel silenzio che è musica.
Sembra strana a volte la vita quassù, la gente che corre e si rincorre spesso non sa nemmeno il perché, è strano perché si fa guerra per cose stupide tralasciando quelle veramente importanti, è strano perché si ci sveglia la mattina e a volte si decide di distruggere tutto quanto, magari per una semplice questione di principio.
Quaggiù si lotta e si piange tanto, hai paura di perdere le persone che ami, le uniche che magari ti hanno fatto sentire importante, hai paura di ricadere in una voragine di dolore.
Perché se è vero che tutti andiamo là dove oggi sei tu è anche vero che la mancanza si sente quaggiù e quanto conta una carezza non si può nemmeno immaginare.
Immagino che lassù non esistano più categorie stupide, non si lotti perché ha il dio più potente, per chi ha le regole più corrette, per la razza superiore e non si cerchi di insegnare agli altri come si deve vivere, immagino che non esista gente troppo alta o troppo magra, non esista il bianco o il nero e non esiste nessuno talmente sciocco da essere bullizzato.
La natura che qui soffre, gli animali che portano la croce delle sevizie subite dagli esseri umani lassù stanno bene, aspettano magari con la stessa fedeltà chi hanno avuto per compagno in questa vita, perché lassù non si porta rancore, lassù l’unica moneta è l’amore.
Lo so, siamo tutti figli del cielo e tutti siamo diretti alla grande luce, ma tu conforta i genitori che hanno dovuto salutare i propri figli magari arrabbiati perché dall’altra parte della strada ci sono genitori che i loro figli li hanno abbandonati, solo e soltanto perché erano un “peso” per il loro egoismo, conforta i figli che hanno dovuto salutare i genitori e magari nel momento in cui hanno sofferto o sono stati soli hanno desiderato l’abbraccio, il caldo abbraccio della mamma.
Mentre da qualche altra parte un figlio ha abbandonato sui padre solo in una casa, troppo impegnato a pensare agli affari suoi !
Vedi ? siamo così strani quassù, diciamo che la vita è troppo breve e ne sprechiamo tantissima, viviamo in lunghezza perdendo di vista la profondità, navighiamo sul pelo dell’acqua senza accorgerci di quanto è profondo l’oceano.
Più ami e più ti accorgi di dover ancora imparare ad amare, più conosci e più sai di non sapere, più vai in profondità e più ti accorgi che il fondo è ancora lontano.
Chi tutte queste cose non le sa pensa di essere già giunto al limite e che questo sia tutto.
Ma tu sei lassù e queste cose non ti appartengono, queste buffonate sono per noi vivi che siamo sommersi di sciocchezze e non per voi in DIO che siete nell’amore.
Ma solo per oggi voglio sfiorare la tua mano, e se la mia anima può solo avvicinarsi alla tua ti prego soltanto di impararmi ad Amare, che nient’altro conta nella vita.
E’ la conoscenza più saggia, l’unico valore su cui porre l’attenzione, l’unica fonte di ogni meditazione, questa almeno è la mia convinzione.
E se solo per un attimo almeno ti sono riuscito a toccare, ti prego, stammi vicino e non mi abbandonare…
A te che da lassù mi guardi
#SignoreSiFaSera
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