C’era una storia molto bella
Della sua città una Gemma
C’era una donna molto Santa
La sua terra ancora si vanta
Il suo nome ancora risuona
Tutti lo sanno significa buona,
Da tutti Agatha si faceva chiamare
Semplicemente Agatha, si faceva amare.
Ella viveva come tutti
Tra sorrisi gesti e lutti
Egli viveva insieme alla gente
L’amore dato non ne risente
Un giorno la vide un gran villano
Di lei si innamorò il vile Quinziano
Faceva di tutto per possederla
E dalla sua religione dissuaderla
Così la portò da donna dissoluta
“Toglile Gesù” era l’idea arguta
Afrodisia provò in ogni maniera
A toglierle dalla testa la vita vera,
Aveva provato con il sesso e col denaro
Aveva provato togliendole ciò che è di più caro
Ma Agatha ferma e con volontà forte:
“Se non posso essere libera meglio la morte”
Così Afrodisia si arrese sconfitta
“Quinziano ella é indomita e invitta”
Quinziano andò senza pace
Andò da colei col cuore che tace:
“Ma come puoi restare
Sempre a guardare
Come puoi non amare
Il denaro e il piacere”
“Il mio Dio è padrone di tutte le cose”
Gli rispose a gran voce
“Tutto quello che mi dai tu, lui ne ha di più”
Così il tirannò infuriato
Scontento e rifiutato
L’arrestò e la tormentò
Amputate le mammelle
Turgide e belle
Rotte Poi le ossa
L’avvicinarono alla fossa
Andò in carcere più morta che viva
Felice nell’animo, libera e giuliva
Rantolava senza una voce
Moriva pensando a Gesù in Croce
Ma venne poi l’apostolo a guarirle il seno
“Credi nel tuo Dio, ti toglierà il veleno”
Fu richiamata dopo qualche giorno al processo
Al vederla Quinziano rimase perplesso
“Come è possibile? È già guarita
Questa donna è una strega va annientata”
“Chi ti ha guarito me lo devi dire”
“Mi ha guarito Gesù il Salvatore”
“Ancora osi chiamare questo tuo Signore”
“Con le labbra lo chiamo e lo invoco col cuore “
“Che sia bruciata ! Orrendamente ammazzata
Questa donna verrà ben presto dimenticata !”
Mentre Agatha rotolava tra le fiamme
Un terremoto scosse Catania in panne
Mori Falconio, scappò Quinziano
La gente prese Agatha e le tenne la mano
E mentre Agatha soffriva
Quinziano annegava
Mentre Agatha spirava
Quinziano nel Simeto moriva
Agatha dalla gente fu accompagnata in paradiso
Agatha li aveva salvati mori perciò con un sorriso
Se anche al mondo moriva lei entrava in gloria
Ma di Quinziano non avrà pietà la storia
Anche oggi dopo i millenni,
Anche oggi dai più vecchi ai ventenni
Si ricordano tutti le eroiche gesta
Perché se dai con amore l’amore resta
E anche oggi Agatha è molto amata
Dal suo popolo gioiosamente onorata
Canterò le Lodi per l’eternità
Di colei che amo col cuore e onestà
Vi dico a tutti o voi che leggete
In silenzio non rimanete
Vi dico a tutti o gente amata
La strada verso Dio con lei è profumata,
Confidate o cari, o voi devoti,
Del cuore i moti e sempre cara vi sarà
Confidate o cari, o voi devoti,
Del cuore i moti e con voi sempre sempre sarà…!
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