L'intelligenza artificiale (I.A.) è una delle tecnologie più avanzate e impattanti del nostro tempo, capace di trasformare la società, l'economia, la cultura e la vita umana. Ma quali sono i rischi e le opportunità che l'I.A. comporta dal punto di vista etico e spirituale? Qual è il ruolo della Chiesa cattolica in questo scenario? Come si può promuovere un uso dell'AI che sia al servizio del bene comune e della dignità umana?
L'Intelligenza Artificiale nella Bibbia
A differenza di altre tradizioni religiose, nella Bibbia non vi è alcun accenno a intelligenze artificiali, manufatti pensanti o robot. La tecnologia è presente, ma come strumento di salvezza e di liberazione. Ad esempio, la porta cosparsa del sangue dell'agnello nella Pasqua ebraica o la croce di Cristo nella Pasqua cristiana. La Bibbia non teme la tecnologia, ma ne sottolinea il limite: essa non può sostituire l'essere umano né il suo Creatore. L'unico artefice della vita è Dio, che ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza (Gen 1,26-27) e lo ha chiamato a collaborare con lui nella cura del creato (Gen 2,15).
L'Intelligenza Artificiale nell'insegnamento della Chiesa
La Chiesa cattolica ha sempre mostrato un atteggiamento fiducioso e disponibile verso la scienza e la tecnologia, riconoscendone il valore e il potenziale per il progresso umano. Al tempo stesso, ha sempre richiamato l'attenzione sui rischi di una tecnologia che si ponga come fine a se stessa o che venga usata in modo irresponsabile o ingiusto. Il magistero della Chiesa ha affrontato il tema dell'I.A. in diverse occasioni, offrendo dei principi etici e delle indicazioni pastorali. Tra questi possiamo ricordare:
- La lettera enciclica "Laudato si'" di Papa Francesco (2015), che dedica un intero capitolo alla questione ecologica legata alla tecnologia e all'innovazione. Il Papa invita a una conversione ecologica integrale, che coinvolga anche il modo di usare la tecnologia. Egli propone una visione dell'AI come uno strumento al servizio della custodia del creato e della solidarietà con i poveri.
- Il documento "Rome Call for AI Ethics" (2020), firmato dalla Pontificia Accademia per la Vita insieme a Microsoft, IBM, FAO e Governo italiano. Si tratta di un appello per un'etica dell'AI basata sui principi di trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, sicurezza e privacy. L'obiettivo è garantire un futuro in cui l'innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana e non la loro graduale sostituzione.
- Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2020, dedicato al tema "Affinché tu possa raccontare e fissare nella memoria (Es 10,2). La vita si fa storia". Il Papa riflette sul ruolo dei media digitali nella narrazione della realtà e sull'importanza di una comunicazione autentica e veritiera. Egli mette in guardia dal pericolo di una comunicazione manipolata o falsificata dall'uso distorto dell'AI. Al contrario, egli auspica una comunicazione che sia capace di raccontare le storie delle persone con rispetto e compassione
L'Intelligenza Artificiale e la missione della Chiesa
L'I.A. non è solo un tema di riflessione teorica, ma anche di azione pratica per la Chiesa. La Chiesa è chiamata a essere presente e attiva nel mondo digitale, a usare l'I.A. come uno strumento di evangelizzazione e di dialogo, a testimoniare il Vangelo della vita e della speranza. Alcune iniziative concrete che la Chiesa ha promosso o sostenuto in questo ambito sono:
- Il Centro Italiano per l'Intelligenza Artificiale (I3A), nato nel 2020 con il patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana e della Pontificia Accademia per la Vita. Si tratta di un'associazione che riunisce esperti di AI provenienti da diversi ambiti (accademico, industriale, sociale, ecclesiastico) con l'obiettivo di promuovere una ricerca e una formazione di qualità sull'AI, in dialogo con le istituzioni e la società civile.
- Il progetto "Click To Pray eRosary", lanciato nel 2019 dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Si tratta di un rosario digitale interattivo, che si attiva con il segno della croce e si collega a un'applicazione per smartphone. L'applicazione offre diverse modalità di preghiera, basate sui temi proposti dal Papa per le intenzioni mensili.
- Il progetto "MissioBot", realizzato nel 2018 dalla Pontificia Opera Missionaria Infanzia e Adolescenza. Si tratta di un chatbot educativo, basato su Facebook Messenger, che offre ai bambini e ai ragazzi informazioni e curiosità sulle missioni e sui Paesi del mondo. Il chatbot utilizza un linguaggio semplice e coinvolgente, arricchito da immagini, video e quiz.
Questi sono solo alcuni esempi di come la Chiesa possa usare l'I.A. in modo creativo e positivo, per diffondere il messaggio cristiano e per avvicinarsi alle nuove generazioni. L'I.A. può essere un dono per la Chiesa, se usata con etica e responsabilità.
Conclusioni
L'I.A. è una realtà in continua evoluzione, che pone sfide e opportunità per l'umanità e per la Chiesa. Il cristianesimo non ha paura delle Intelligenze Artificiali, ma ne riconosce il valore e il potenziale, senza dimenticare i rischi e i limiti. La Chiesa offre dei principi etici e delle indicazioni pastorali per orientare l'uso dell'Intelligenze Artificiali verso il bene comune e la dignità umana. La Chiesa usa anche l'Intelligenza Artificiale come uno strumento di evangelizzazione e di dialogo, testimoniando il Vangelo della vita e della speranza. La Chiesa invita tutti a collaborare per una "algor-etica", cioè un'etica dell'I.A. che sia trasparente, inclusiva, responsabile, imparziale, affidabile, sicura e rispettosa della privacy. Solo così l'Intelligenza Artificiale potrà essere un vero progresso per l'umanità. E tu cosa ne pensi ? non dimenticare di scriverlo nei commenti
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